Il progetto di conservazione segue metodiche consolidate nelle scuole e nella prassi operativa, espresse con mappe tematizzate per materiali e tecniche costruttive, stato di conservazione e relativi interventi di conservazione, secondo un graduale approccio conoscitivo. L'idea di organizzare, nell'ambito delle attività didattiche, spazi di approfondimento tematici con la possibilità di “toccare” e di provare tecniche di intervento, fino a vederne gli esiti, intende stimolare, attraverso la manualità, la capacità di osservare e rielaborare informazioni acquisite durante il percorso formativo. Nelle esperienze di seguito descritte, non si tratta solo di "prendere in mano un attrezzo" per esercitarsi su una o più lavorazioni semplici (imparare "come"), ma occorre saper decidere cosa conservare, riflettendo sul "perché" lo si fa. Particolarmente importante è la presenza attiva di istituzioni cittadine che operano nel campo della tutela, con cui la Scuola da sempre ha lavorato: la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il Comune di Genova, il Comune di Sanremo, solo per citare le ultime esperienze. Tra i laboratori organizzati nei primi anni di attività della Scuola ricordiamo: nel 2001 il workshop con Michel Hebrard, restauratore allora attivo presso l'École d'Avignon, che permise agli specializzandi di sperimentare le principali tecniche di restauro degli intonaci e delle decorazioni murali, e, nel 2003, quello con il maestro Mario Fogliata, di Venezia, sulle tecniche di lavorazione del marmorino e degli stucchi. Le attività pratiche sono sempre precedute e intervallate da approfondimenti seminariali, di carattere metodologico e di presentazione delle novità nel campo della tutela. Tali incontri sono spesso aperti anche agli studiosi di altri dipartimenti dell'Ateneo di Genova e agli architetti iscritti all'Albo, nell'ambito della loro formazione continua obbligatoria.
Workshop tematici, seminari e visite
Ultimo aggiornamento 21 Febbraio 2024